it
gb
es
de
Titolo Sezione
img1817
labrador2-300x180

Lorem ipsum dolor sit amet

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. 
Lorem ipsum dolor sit amet
Lorem ipsum dolor sit amet

Lorem ipsum dolor sit amet

Lorem ipsum dolor sit amet
Lorem ipsum dolor sit amet

                                                                             Il Labrador non è solo un cane!  



                                           

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tempo si  pensava  che  il  cane  di  St. John  fosse  nato da  incroci  casuali  tra  i  cani  usati  sui pescherecci canadesi: ma l’allevatrice Mary Roslin-Williams contestò questa teoria affermando che non sarebbe stato possibile selezionare il manto nero puro (unico colore dei cani di St. John,  e  in origine unico colore ammesso nel Labrador) tramite incroci casuali.  

Ancor più difficile, se possibile, sarebbe stato selezionare l’attitudine al riporto.   

                                                                                       

 Una seconda teoria vedrebbe il Labrador discendere dal portoghese
Cao de Castro Laboreiro (tuttora esistente), che sarebbe giunto nell’isola di Terranova

al seguito dei portoghesi del Nord, dediti a traffici marittimi.

I pescatori canadesi, incapaci di pronunciarne correttamente il nome, avrebbero iniziato

a chiamare il cane come la regione confinante che aveva un nome molto simile.
Il Cao de Castro Laboreiro, però, non è nero ma grigio scuro (anche con tigrature): quindi,

anche in questo caso, non si capisce da dove sarebbe saltato fuori il nero puro.

                                                                                                                                                                      Cane di St. John

 

La verità è che non sappiamo nulla di preciso sulle origini più remote della razza: invece conosciamo          bene la sua sua storia recente, tutta inglese, che inizia con l’importazione del maschio  Buccleuch                        Avon (nella foto a destra), nato nel 1885,  da  parte  di  Lord  Malmesbury,  che  è considerato il “padre della razza” in Gran Bretagna.


                                        

                                           

 

                                          Avon era nero, come tutti i cani dell’epoca, ma era portatore di chocolate

                                          (che all’epoca veniva chiamato “liver”, fegato)

                                          Il chocolate,  proprio come il giallo, in origine veniva considerato

                                          gravemente difettoso e i cuccioli co questi mantelli venivano soppressi alla

      Banchory Bolo       nascita: ma un discendente di Buccleuch Avon,  nato nel 1915, manifestò caratteristiche eccezionali sia di bellezza che di lavoro (fu il primo cane ad ottenere il titolo

di “Dual champion”) e venne usato moltissimo in riproduzione.

Così i suoi geni “chocolate” vennero trasmessi per oltre mezzo secolo, fino al riconoscimento dei colori diversi

da nero.

 

 

 

 

 

 

 

   
 Buccleuch Avon 

 

Dopo un iniziale periodo di confusione tra Labrador e Terranova, in Inghilterra si fece finalmente chiarezza; nel 1904 arrivò il riconoscimento ufficiale e nel 1916 nacque il primo Club di razza.
Sulle orme di Lord Malmesbury nuovi allevatori si appassionarono al Labrador e cominciarono a selezionarlo come retriver: ricordiamo tra tutti Lady Howe, con l’affisso “Banchory”, e Mrs Broadley, con l’affisso “Sandylands”, il più famoso nella storia della razza (produsse oltre settanta campioni).
Dopo un lungo periodo in cui i cani continuarono ad essere solo neri, finalmente Mn. Wonnald (affisso “Knaight”) decise che non era giusto sopprimere cuccioli sani solo perché il loro mantello non era riconosciuto dallo Standard: cosi, preso il coraggio a due mani, portò per la prima volta un giallo in esposizione… ed ottenne uno strepitoso successo di pubblico. Cosi il giallo venne ammesso nello Standard e nel 1925 nacque addirittura un Club riservato esclusivamente a questa varietà di colore.
Poco più tardi venne riconosciuto anche il chocolate (inizialmente chiamato “fegato”): la prima campionessa di questo colore fu Cookridge Tango, allevata dalla signora Pauling.

Dopo un lungo periodo in cui i cani continuarono ad essere solo neri, finalmente Mn. Wonnald (affisso “Knaight”) decise che non era giusto sopprimere cuccioli sani solo perché il loro mantello non era riconosciuto dallo Standard: cosi, preso il coraggio a due mani, portò per la prima volta un giallo in esposizione… ed ottenne uno strepitoso successo di pubblico. Cosi il giallo venne ammesso nello Standard e nel 1925 nacque addirittura un Club riservato esclusivamente a questa varietà di colore.
Poco più tardi venne riconosciuto anche il chocolate (inizialmente chiamato “fegato”): la prima campionessa di questo colore fu Cookridge Tango, allevata dalla signora Pauling.

Caratteristiche

​​Chiedetegli di nuotare o di riportare, e sarà il cane più felice del mondo. Ma il Labrador non è solo un retriever e non si addice solo a chi ama la caccia: è anche un cane dolcissimo, che adora giocare con i bambini e che vive per rendere felice il padrone. Dall'irresistibile tenerezza del cucciolo alla docilità e all'addestrabilità dell'adulto, questo breve filmato vi svelerà i segreti di una razza che merita tutto il successo e la simpatia che sta riscuotendo nel mondo.
Salvataggi

 Fra i tanti "compiti" del Labrador ho scelto quello sulla neve perchè mostra bene il lavoro di questo cane. 
In meno di un minuto arriva al luogo dove si trova il disperso, richiama il padrone, scava, e lo libera dalla neve. E' spettacolare vedere in azione questo Labrador, in forze al Corpo Nazionale del Soccorso alpino, durante un'esercitazione effettuata oggi ai Piani di Bobbio, nell'ambito dell'iniziativa "Sicuri con la neve" che ogni anno propone ad escursionisti, scialpinisti e appassionati una formazione sul campo su come muoversi nella montagna invernale.​

Pet Therapy

Era il 1953 quando lo psichiatra americano Boris Levinson scoprì in maniera del tutto casuale che la presenza del suo cane in studio agevolava notevolmente il rapporto con i suoi piccoli pazienti. 
Il cane, infatti con il suo comportamento affettuoso e gentile era in grado di distrarli e rilassarli, favorendo il dialogo e permettendo l'instaurarsi di un rapporto di reciproca fiducia tramedico e paziente.
ace4731d28050ebcae7ab98b54005778
Company Name
Short description
© 2016 Enter Site Name